JOB LUNCH di Stefano Laboragine - labo'


Considero il mio lavoro una pura espressione di ordine mentale otticamente percepibile: visualizzazioni di pensieri, senza alcun riferimento esteriore alla natura, o volontà di trasformazione della stessa; senza cioè l’intervento di un processo di astrazione. In questo momento, facendo riferimento al dipinto, è sopraggiunta nella mia ricerca la necessità di richiamare, di rimettere in discussione il segno della PITTURA-PITTURA, della pittura nel senso stretto del termine, la pennellata, la sfumatura; richiamare in azione lo stato d’animo e le sensazioni, e dove, si sa, agisce anche l’impulso di distruzione, il gusto della contraddizione. Cosicché nelle mie opere più recenti il segno dell’immediata urgenza espressiva contraddice l’intenzione progettante, il segno “linguistico”, le campiture impersonali, lo sforzo teso a mantenere l’ordine, il rigore acquisito. Nel mio pensiero è sempre stato presente il desiderio di MUTAZIONE, senza però tralasciare di perseguire una identificabile CONTINUITA’.